Eravamo in aeroporto a Crotone in partenza per Milano, Il 22 dicembre 2019 alle ore 11.30.
Espletate le procedure d’imbarco aspettavamo l’arrivo dell’aereo che ci avrebbe portato alla nostra destinazione: partenza prevista alle 12.25.
Avevamo già effettuato tutti i controlli compreso l’ultimo step prima dell’imbarco quando notiamo l’hostess in difficoltà, dopo aver ricevuto una telefonata, in cui si comunicava che l’aereo da tutti atteso aveva serie difficoltà per l’atterraggio a causa di problemi tecnici.
Abbiamo iniziato a vedere i dipendenti dell’aeroporto a stento rispondere alle nostre domande e sempre in maniera vago sulla possibile soluzione al problema e su come saremmo partiti.
A questo punto sono susseguiti veri e propri attimi di panico e di smarrimento, con passeggeri inferociti e allo stesso tempo increduli, con lo staff dell’aeroporto che non sapeva cosa doveva dire e fare per fronteggiare questi momenti di tensione causati non sicuramente dalla loro volontà, ma dalla cattiva gestione di chi amministra il sito aeroportuale e la compagnia aerea. Solo due impiegati, assaliti da noi viaggiatori che avevamo il diritto di sapere come avremmo raggiunto le nostre destinazioni, con molta professionalità e al contempo seria preoccupazione erano presenti ad affrontare quest’onda di passeggeri arrabbiati e delusi.
Intanto, doveva partire anche l’aereo con destinazione Bologna; sentiamo agli altoparlanti, la comunicazione che i passeggeri di quel volo erano invitati a espletare le procedure per l’imbarco, la rabbia di noi passeggeri del Bergamo, abbandonati a noi stessi, montava ancora di più, chiedendoci il motivo per il quale quell’aereo sarebbe decollato e il nostro no!
Dopo qualche minuto anche quei passeggeri si sono trovati nella nostra stessa situazione.
Era dura ed umiliante vedere persone invalide in carrozzella o mamme con bimbi piccoli che piangevano in balia di un viaggio nell’ignoto, non sapevo se piangere o ridere.
Sentendo dentro di me un senso di impotenza, mista a sbigottimento, nel non sapere come potevo uscire da questo incubo insieme ai miei figli.
Mi sembrava di essere protagonista di un film dell’orrore, senza però conoscere ancora il finale e da chi sarebbe stato scritto.
Ad un certo punto arriva dalla compagnia aerea la SOLUZIONE delle soluzioni: il viaggio in aereo sarebbe stato sostituito da un fantastico viaggio di 15 ore in pullman che ci avrebbe permesso di giungere alle nostre agognate destinazioni.
DELIRIO TOTALE!!!!!!
Molti di noi avrebbero perso le coincidenze con gli aerei che li avrebbero dovuto portare alla meta desiderata, chi addirittura saltava le visite mediche oncologiche prenotate da tempo, chi saltava un appuntamento importante di lavoro e la fine di questo incubo ancora doveva arrivare!!!
A noi la scelta: chi per una ragione chi per un’altra in tanti hanno optato per l’unica soluzione prospettata sul momento, mentre tanti altri sono ritornati a casa per riorganizzare il viaggio.
Ovviamente chi come noi ha viaggiato in pullman è riuscito ad arrivare a destinazione nonostante l’enorme disagio con la rassegnazione che comunque nonostante il lungo viaggio avremmo scritto la parola fine a questo incubo.