Noi praticamente siamo venuti a Capo Rizzuto il 5 marzo. Eravamo io, mio marito e mia figlia perché avevamo preso a gennaio insieme ai biglietti per venire in vacanza il 15 agosto anche quelli per fare un weekend i primi di marzo con i parenti e soprattutto i suoceri che vediamo poche volte all’anno.
A gennaio l’emergenza Covid non c’era ancora. Il 24 febbraio da noi al nord era tutto chiuso; scuole chiuse, il maneggio dove lavoro con i bambini in un’attività ludica è stato chiuso, la mia bambina a casa e la mia attività chiusa mentre ci sono i cavalli da mantenere.
Quindi ci siamo imbarcati sul volo per il sud mossi da diverse esigenze, un po’ per il fermo della società imposto al nord un po’ per riabbracciare i nostri parenti al sud.
Doveva essere un viaggio di qualche giorno un semplice weekend, come quelli che abbiamo già vissuto negli ultimi anni grazie ai voli, quindi da Orio siamo partiti tutti insieme.
Poi il 7 sera, era il primo sabato di marzo, è venuto fuori il nuovo decreto con il blocco totale delle regioni dall’8 di marzo. Noi avevamo il volo pronto, tutto programmato, abbiamo fatto il check-in tutte e tre ma alla fine è partito solo mio marito mentre noi siamo rimaste qui.
I motivi di quella scelta erano molteplici la mia attività era comunque chiusa, mentre l’attività dove lavora di mio marito non ha mai chiuso, e visto che lui doveva comunque andare a lavorare per esigenze economiche e, quindi, il rischio di contrarre il virus sarebbe stato maggiore, così la mia famiglia dall’8 marzo è divisa tra nord e sud, io e la mia piccola con i miei suoceri mio marito al nord con mia mamma.
Pensavamo ad una situazione temporanea ma successivamente Ryanair ha tolto i voli da Crotone ed il rientro presso il proprio domicilio è stato presto interdetto.
Mi sono ritrovata bloccata ad Isola Capo Rizzuto, certo non mi posso lamentare perché vivere la quarantena al sud non è stata di certo come viverla al nord, nella mia città Mezzago in Brianza.
Ora, costantemente penso a mio marito a casa da solo, mia mamma malata di Alzheimer è peggiorata. Il centro diurno al quale andava è chiuso da metà marzo; ho dovuto organizzare tutto dal sud trovando una persona che la possa seguire non potendosi più gestire neppure per i pasti. Mia mamma abita vicino a noi ma mio marito riesce a vederla solo alla sera anche se abbiamo paura visto che lui lavora e può contrarre il Covid e trasmetterlo involontariamente a mia mamma già così delicata.
L’unica personale che potrebbe assistere mia mamma è mio cognato ma la moglie lavora in ospedale di Bergamo proprio in un reparto Covid quindi anche in questo caso il rischio è molto alto. Questa è la mia situazione e sono veramente triste ed amareggiata.
Quando abbiamo sentito Conte ed il nuovo decreto in cui si sarebbe allentata la situazione dal 4 maggio dando la possibilità di poterci spostare dalla Calabria solo per comprovate esigenze dando la possibilità di rientro al domicilio abbiamo tirato un sospiro di sollievo.
A fine aprile, quindi, mio marito ha cercato il primo volo disponibile: risultato l’8 maggio, biglietti immediatamente comprati! Chiediamo conferma all’aeroporto di Crotone che ci assicurano la ripartenza dei.
Poi, invece, qualche giorno fa mio marito ha ricevuto un’email in cui venivamo informati che il volo dell’8 era stato annullato! Di nuovo, eravamo bloccati!
Cerchiamo nuovamente il primo volo disponibile ed Abbiamo subito deciso di comprare i nuovi biglietti dal 15 maggio. Il 2 maggio abbiamo ricevuto un’ennesima email in cui si annullava il volo del 15 suggerendoci il volo del 22 maggio.
Il volo era costato 90 euro per ritornare al Nord dai miei cari ed alla mia “normalità”. Io devo, ormai, in ogni caso rientrare. Mia mamma ha bisogno di me. Non posso aspettare altri 20 giorni qui e poi tornare a casa e fare altri 15 giorni di quarantena li (questo ho capito).
Quindi più tardi rientro, più tardi potrò ritornare ad assistere mia mamma ed eventualmente disponibile per la mia attività.
Adesso ho necessità di tornare a casa!
Siamo disposti a tutto ma siamo bloccati qui.
L’unica possibilità è partire il 18 da Lamezia terme ad un prezzo veramente altissimo ma non sappiamo come arrivare allo scalo di Lamezia! Non ci sono mezzi ed i miei suoceri non riescono ad accompagnarci!
Il mio lavoro che si svolge prevalentemente all’aperto quasi sicuramente riaprirà il 18 maggio ma come farò io ad essere li se il primo volo da Crotone è il 22 e poi dovrò fare anche 15 giorni di quarantena?
Nonostante tutto, siamo disposti a comprare nuovamente il biglietto del 22 maggio ed aspettare per 4 giorni ma vogliamo che il volo sia garantito altrimenti anche quest’attesa potrebbe essere inutile ed avere anche conseguenze negative sul lavoro!
Isola di Capo Rizzuto, 3 maggio 2020
Aggiornamento:
Ecco, Raffaella in partenza per tornare al Nord.
Dopo aver cercato inutilmente un mezzo di trasporto pubblico per poter tornare da sua madre ed a casa sua a Mezzago in Brianza.
Nessun mezzo di trasporto pubblico da prendere agevolmente.
Nessun treno, nessun aereo, i pochi pullman comportavano comunque dei cambi al pari dei treni.
Così, l’unica soluzione?
Far scendere dalla Lombardia il marito e fare in quasi 48 ore andata e ritorno.
È stato un viaggio duro per il marito ma necessario per ricomporre la propria famiglia, riabbracciare la moglie e la figlia.
Fino al 30 giugno i disagi saranno tantissimi e la politica non ha alcuna soluzione.
Ancora una volta saremo “prigionieri” nella nostra terra!!
Isola di Capo Rizzuto, 10 maggio 2020